Estratti dal corso La parola all’embrione con Jaap van der Wal – Loro Ciuffenna (AR), 15-17 Giugno 2007. Fascicolo con DVD „La parola all’embrione“
Abstracto
Il ritmo La realtà che conosciamo è una realtà piena di polarità. E tutto quello che c’è nel mezzo è il dialogo tra le polarità. Il torso è la connessione tra la testa e l’addome, l’addome soffice e dinamico e la testa dura e chiusa. C’è lo strato duro e poi quello morbido, in una alternanza ritmica. Andando dentro possiamo riversarci in un qualcosa che è ad un livello superiore. Il ritmo è la forza dell’energia che appare in ogni cosa. Ci sono ritmi nello spazio e ritmi nel tempo. Il ritmo è la rappresentazione dell’essere in mezzo a due poli, il respiro della vita. Se c’è un Dio, può essere solo l’UNO. All’inizio Dio creò la terra e il cielo, la polarità di spirito e materia. Lì tra le due polarità il processo si sviluppa. Il centro è UNO. La vita è quel respiro che succede tra due poli di morte. La morte ha due facce: troppa estensione, troppo caos da una parte, o troppa struttura e durezza, arteriosclerosi dall’altra. La vita è l’equilibrio tra questi due poli. E adesso vediamo che l’asse mediano ci apparirà in tre maniere diverse, c’è il ritmo nello spazio, il ritmo nel tempo e c’è un punto fermo di equilibrio. Il corpo umano tende all’equilibrio, tra cielo e terra, tra gravità e levità, dorso e ventrale, viscerale-metabolico e sistema nervoso-polo animale. L’embrione umano è l’unico che raggiunge l’equilibrio tra questi due poli. Per i terapeuti è importante capire che la malattia è sempre una tendenza che va verso un polo, la terapia può sempre offrire qualcosa sull’altro polo per rinforzare qualcosa che va verso l’equilibrio.
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